Charleston dance: tecniche e passi fondamentali

Tra le danze jazz nate nei primi decenni del Novecento, la Charleston dance è senza dubbio una delle più riconoscibili. Scattante, vivace, ironica nei movimenti, rappresenta perfettamente l’energia e l’euforia degli anni ’20. Eppure, dietro l’apparente leggerezza e simpatia di questo ballo, si nasconde una tecnica precisa, fatta di ritmo, postura e controllo del corpo.
In questo articolo vedremo insieme le basi tecniche del Charleston; ci focalizzeremo sui passi fondamentali, sul bounce e sulle figure principali, soprattutto nella sua variante di coppia legata al Lindy Hop.

Charleston dance: Un ballo veloce, sorprendente

Il Charleston nasce negli Stati Uniti ed esplode a livello popolare negli anni del jazz e del proibizionismo. Il ritmo della musica è sincopato, su un tempo veloce o velocissimo, tanto che la danza emana una fortissima un’energia .
In apparenza, ciò che si nota nei ballerini di charleston è che le gambe si muovono continuamente:

  • Il Charleston anni 20 si basa su step-touch in avanti e step-touch indietro, con movimento flap delle gambe. Il movimento prevede di danzare roteando leggermente le punte dei piedi verso l’interno e poi verso l’esterno, alternando con i passi.
  • Il charleston anni 30 si basa sui kick step (calci alternati e veloci), con le braccia accompagnano con movimenti ampi e ritmati. Durante la danza, il busto è attivo , anche se resta nella stessa posizione, proiettato leggermente in avanti.

Dal punto di vista tecnico, ciò che rende il Charleston diverso da altri balli è la sua struttura. Non segue i classici schemi di danza da sala: ha una sua personalità riconoscibile, in cui conta più la musicalità e l’interpretazione che la perfezione formale.

La tecnica di base: bounce, postura e passo

Il bounce: il rimbalzo del ritmo

Il bounce è forse l’elemento più importante da interiorizzare. Non è un vero e proprio salto, ma un leggero rimbalzo del corpo su ogni beat musicale, che dà fluidità al movimento e connette i passi tra loro.
È grazie al bounce che il Charleston risulta vivace e naturale: senza di esso, i movimenti sembrano rigidi, meccanici, quasi una camminata incerta.
Il segreto è mantenere una leggera elasticità nelle ginocchia e “sentire” la musica dal basso verso l’alto, come se ogni battito ci desse una piccola spinta.

La postura: semi seduti e attivi

La posizione ideale del corpo nel Charleston è detta “semi-seduta”: le ginocchia sono piegate, il busto leggermente in avanti. Un buon trucco per capire l’inclinazione giusta è verificare se si riesce a vedere le proprie punte dei piedi.
Questa postura non è solo estetica, ma è ciò che ci permette di mantenere equilibrio durante i movimenti rapidi e di gestire con precisione i cambi di direzione.

Il passo base del Charleston

Struttura su 8 tempi

Il passo base si costruisce su otto battute e segue una logica di spostamento avanti e indietro, con calci leggeri (kick) e ritorni al centro.
Ecco lo schema essenziale:

  1. Passo avanti con un piede (senza scaricare completamente il peso) – 1-2
  2. Ritorno al centro3-4
  3. Passo indietro con l’altro piede – 5-6
  4. Ritorno al centro7-8

Tutto il movimento è accompagnato da un’azione ritmica delle braccia, con i palmi delle mani rivolti in avanti e verso l’esterno, quasi a “spingere” l’aria.
In alcuni casi, al posto del kick-step si usa una versione semplificata detta “vanilla”, che consiste in una camminata ritmica sul posto, mantenendo il bounce.

Charleston in coppia: dal Lindy Hop alle figure fondamentali

Il Charleston ha trovato un’evoluzione naturale nel mondo del Lindy Hop, soprattutto nella sua forma in coppia.
La base cambia: si sostituisce il triplo step del Lindy con il kick step del Charleston, ma le dinamiche tra i partner rimangono simili.

Figure condivise con il Lindy Hop

Alcuni movimenti come il pass by, lo sand out o il sugar push sono presenti anche nel Lindy Charleston. Le strutture sono le stesse, ma l’energia cambia: tutto diventa più esplosivo, con calci, rimbalzi e rotazioni più marcate.

Figure tipiche del Lindy Charleston

Due sono le figure fondamentali da cui derivano molte variazioni:

  • Tandem Charleston: i partner si posizionano uno dietro l’altro e muovono le gambe all’unisono, creando un effetto visivo molto scenografico.
  • Hand to hand: i ballerini si fronteggiano e si passano il movimento da una mano all’altra, con calci alternati e cambi di lato.

Queste figure possono sembrare complesse all’inizio, ma con una buona base e attenzione al ritmo, diventano estremamente divertenti e dinamiche.

Consigli tecnici per chi inizia

Quando si muovono i primi passi nel Charleston, è facile lasciarsi prendere dall’entusiasmo e alzare troppo le gambe o muovere troppo le braccia. In realtà, è meglio contenere il movimento, puntando prima sulla precisione e sul controllo.
I calci devono essere piccoli, le braccia leggere, sempre coordinate con il corpo. Solo dopo aver costruito una buona tecnica, si può “esagerare” con sicurezza.

Infine, non dimenticare: il Charleston si balla sulla musica! Lasciati guidare dal ritmo, mantieni il bounce, e non avere fretta. Il passo base del charleston ha bisogno di tempo per diventare naturale.

In conclusione

Il Charleston non è solo un ballo d’epoca: è un modo attivo e divertente per allenarsi, conoscere meglio il proprio corpo e la sua relazione con la musica.
Con la sua struttura vivace e il suo ritmo incalzante, è perfetto per chi vuole allenarsi divertendosi, imparando a muoversi con ritmo, consapevolezza e presenza scenica.
E soprattutto, è impossibile praticarlo senza sorridere.

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Alla prossima, per altri interessanti aggiornamenti sulle tecniche dei balli americani in stile anni 30!

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