big apple routine

Storia della Big apple routine e perché è tanto praticata

La big apple routine non ha un’orgine chiara, si pensa che si formuli tra il 1860 e gli inizi degli anni 30, probabilmente con diverse evoluzioni. Ciò che si sa per certo è che già a inizio anni ’30 la big apple era famosa. fra i ballerini lindy. Probabilmente è nata in una juke‑joint afroamericana chiamata Big Apple Night Club, a Columbia, South Carolina, ricavata da una sinagoga abbandonata. Lì ballerini afroamericani si esibivano in cerchio utilizzando passi di jazz, Charleston e altre danze afro tipiche dell’epoca, in uno spirito improvvisato e comunitario.

Studenti bianchi locali, seduti sulle balconate, erano talmente affascinati da quel ritmo che gettavano monete per mantenere la musica in funzione – fu proprio da quei balconi che nacque il nome “Big Apple” attribuito al ballo.

La diffusione Big apple routine a New York e il successo nazionale

Nel 1937 un gruppo di studenti portò la Big Apple fino a Myrtle Beach, attirando l’attenzione del mondo dello spettacolo. La popolarità esplose quando alcuni ballerini furono ingaggiati per esibirsi al Roxy Theatre di New York: sei spettacoli al giorno, tutto esaurito.

Frankie Manning e la routine ufficiale

Herbert “Whitey” White, manager dei Whitey’s Lindy Hoppers, trasmise via telegramma la descrizione del ballo a Frankie Manning, in California per girare un film con Judy Garland. Sulla base di quella descrizione, Manning creò una coreografia composta da una successione di jazz steps familiari come Suzie‑Q, Truckin’ e Boogie, tutta in stile chiamato (“called”). La sequenza fu poi eseguita nel film Keep Punching del 1939, ed è quella che oggi viene insegnata nelle scuole di ballo e praticata nelle serate swing.

Come si balla la Big Apple Routine

Da “game” improvvisato a sequenza codificata

Originariamente si trattava di un gioco sociale: i ballerini formavano un cerchio e un “caller” annunciava i passi, con frequenti improvvisazioni e turni di “shine” individuale o di coppia al centro del cerchio.

La versione moderna è una routine solista (solo jazz), codificata da Frankie Manning ma ispirata a quel formato libero e vivace. Può essere ballata da uno o più individui alla volta, spesso in formazione di gruppo o line dance.

Tipici passi della routine

La coreografia standard include una varietà di 15‑20 movimenti classicamente swing:

  • Half Break, Lock turn, Boogie Forward/Back
  • Susie‑Q, Apple Jack, Rusty Dusty, Fall of the Log
  • Spank the Baby, Fish Tails, Shorty George, Flying Charleston, Pecking ecc.
    Questi passi forniscono un bagaglio tecnico utile anche come repertorio nei corsi di solo jazz.

Perché la Big Apple è ancora tanto popolare

Un ponte tra storia e divertimento sociale

La Big Apple unisce il fascino della cultura originaria afroamericana con l’aspetto ludico del social dance in cerchio. La componente “caller + shining” la rende coinvolgente e inclusiva, perfetta per contesti di gruppo o serate swing .

Presenza consolidata nei corsi di solo jazz e swing

Nei programmi delle scuole di danza di solo jazz nei corsi estivi specifici la routine è considerata un pilastro formativo: insegnarla significa trasmettere storia, tecnica e stile in un’unica sequenza. Molti corsi la propongono come modulo base o intermedio.

Un repertorio ricco e affascinante

Imparare la Big Apple significa padroneggiare molti dei passi più iconici dello swing e del jazz. Una volta acquisita la routine, il ballerino ha accesso a un vocabolario vasto che può usare per esibirsi, improvvisare o partecipare a jam circle.

Conclusione

La Big Apple Routine è una delle coreografie più famose e più praticate nelle serate swing dopo lo shim sham. È un ponte tra culture, una pagina viva della storia del jazz e un pezzo forte del repertorio swing che continua a divertire e formare nuove generazioni di ballerini. Le sue origini nei juke‑joint, l’arrivo sulle grandi scene americane e la codifica da parte di Frankie Manning le hanno conferito un fascino duraturo, mentre la sua struttura e varietà di passi la rendono perfetta per l’apprendimento tecnico e il divertimento collettivo.

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