Moda anni 40: il fascino senza tempo

Dire che gli anni della moda sono nati nel 1960 è una grandissima bugia. Gli stilisti di alta moda, come anche le multinazionali che seguono le tendenze più in voga, sono a conoscenza che l’ispirazione e il cambiamento avvenne in pieni anni 40.

La moda anni 40 fu profondamente segnata dalla seconda guerra mondiale. I governi avevano severissime restrizioni sull’uso di stoffe e materiali, proprio perché esse scarseggiavano. Tuttavia quando la materia prima manca, si punta sulla fantasia ed è in quest’anno che nasce la “moda” nel vero senso della parola.

Si evidenziarono 3 tipologie di stili, quali: elegante, casual e giovanile.

Seduzione femminile, picco storico

La moda anni 40, per le donne, diceva basta all’austerità e alle false forme, ma puntava sull’eleganza.

Il corpo delle donne veniva fasciato in tailleur con giacche dalla vita strettissima e spalline imbottite. I pantaloni, capo tipicamente maschile e considerato “osceno” per la donna nel decennio precedente, venne sdoganato per entrare nel guardaroba femminile. Esso affermava eleganza, indipendenza e soprattutto sensualità decisa.

Da notare che la caratteristica principale nella moda anni 40 femminile era valorizzare la silhouette. La vita venne stretta all’estremo per accentuare la sinuosità delle curve del seno e dei fianchi. Mentre la classica gonna era aderente sulle cosce e molto più corta rispetto agli anni precedenti. Dunque le gambe iniziavano ad essere mostrate fino ad un palmo sotto le ginocchia.

Perfino le calze subirono un cambiamento. Esse erano molto corte, sempre per il discorso del frazionamento dei tessuti, e i reggicalze iniziarono ad avere stringhe più lunghe e una fasciatura maggiore sui fianchi per sorreggerne il peso con effetto “tirante”. Questo portò ad avere un capo intimo femminile molto seducente.

Se per un attimo pensiamo alla moda anni 40 a tutti sovviene l’immagine di dive del cinema con le famose calze con la cucitura sul retro che seguivano la forma della gamba, accentuandola.

I capelli erano lunghi e ondulati. Superati i 20 anni o se si era sposate, si raccoglievano dietro la nuca oppure lateralmente, per mostrare interamente il viso. Molto fasciati e tirati attorno al capo, anch’essi vennero valorizzati con immancabili cappellini. Questi sono gli anni dei cappelli da donna con falde ampie che ricadevano lateralmente, ma riccamente decorati. Per le bambine e adolescenti, i capelli, si portavano sciolti, ma sempre ondulati.

Il look casual, ideale per le giovanissime, richiedeva l’uso di camicette, sempre molto fasciate, maglioni e gonne pieghettate a campana, con una lunghezza massima sotto al ginocchio. L’alternativa erano pantaloni larghi, a palazzo, lunghi fino al collo della caviglia.

Costumi da bagno a due pezzi, scandalo!

Il bikini non è una moda nata oggi, ma un’evoluzione del costume a due pezzi nato nel 1943 negli Stati Uniti. Le donne osavano di più in questo periodo e proprio al mare si scopriva qualche centimetro di pelle.

La parte superiore, il reggiseno, era una sorta di bustino che copriva le costate per metà. La mutandina in realtà era un pantaloncino che copriva la pancia fino a 2 centimetri sopra l’ombelico, fasciava poi i fianchi e il sedere, per terminare con 3 centimetri di stoffa al di sotto dell’inguine.

Via le tinte unite! La moda anni 40 estate, nei costumi e nell’abbigliamento, richiedeva obbligatoriamente pois, righe, grandi fiori o foglie, ma anche disegni tropicali, arricchite da dettagli con bottoni, frange e laccetti.

Nel 1946, lo stilista Louis Rear, sconosciuto fino a quell’anno, crea il bikini. Una vera bomba dichiarato osceno.

 

 

Uomo e lo stile dopoguerra

Per par condicio, abbiamo parlato della moda anni 40 donna, ma non possiamo dimenticarci degli uomini. In questa epoca l’uomo venne “sacrificato” nella sua forma, riallacciandoci al discorso della scarsità di tessuti. Tuttavia lo stile ideato è ancora oggi ispiratore di abiti assolutamente moderni.

L’originalità contraddistingue l’uomo degli anni 40. Esplosero le tinte vivaci, floreali ed etniche, molto hawaiane. Addio al panciotto, ma onnipresente la camicia, in qualsiasi occasione.

Naturalmente era obbligatorio indossare la giacca che divenne più corta e con spalle squadrate. Il modello maggiormente in voga era chiamato “cassa da morto”, nome spaventoso, ma che aveva il suo perché.  I pantaloni divennero a taglio dritto, leggermente più corti, fino alla caviglia, ma più aderenti. In America esplode il jeans che diventa poi un’icona nel look casual dei giovanissimi.

Possiamo dire che la moda anni 40 uomo perde la sua formalità, diventando più comoda, sportiva e casual.

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DAIII

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